IX Summit Italiano di Architettura dell’informazione: dall’ascolto alla progettazione

Venerdì 23 e sabato 24 ottobre eravamo a Bologna in occasione dell’IX Summit Italiano di Architettura dell’informazione, l’evento dell’anno per studenti, professionisti, aziende e tutti coloro che operano nel campo dell’architettura dell’informazione e dell’user experience design.
Due giornate tra formazione e immaginazione intorno alla parola ascolto, fondamento per la ricerca con le persone.

La giornata di venerdì l’abbiamo dedicata a 2 workshop molto interessanti:

  • “La progettazione funzionale” di Federico Badaloni
  • “Il colore e la UX” tenuto da Riccardo Falcinelli

Giorno 1

Progettazione Funzionale

Questo approccio (affrontato in parte durante il corso di “UX Guerrilla” a febbraio 2015 per lo UXBookClub) cerca di dare una risposta alla necessità di avere un metodo efficace per creare prodotti digitali dove l’aspetto relazione è l’oggetto della progettazione. Infatti, come sostiene Badaloni, “a seconda dell’esperienza di relazione che ho con un prodotto assegno ad esso un preciso significato mediato dall’ambiente e dal tempo”.

summit-ia-progettazione-funzionale

Si basa sull’utilizzo di 2 tipologie di funzioni:

  • Funzioni narrative per abilitare la conoscenza
  • Funzioni strutturali per abilitare la funzione

e permette di progettare ambienti omogenei per funzione:

  • un’unica funzione per intero sito
  • una funzione per ogni pagina
  • una funzione per ogni zona di pagina

Il nostro modus operandi, sviluppando prodotti digitali con metodologia agile, sposa alla perfezione questo approccio. Il tutto sempre integrato con la ricerca sugli utenti.

Il colore e la UX

Come sottolinea lo stessa presentazione del workshop “il colore viene comunemente trattato come un semplice strumento di seduzione o di abbellimento, ma in realtà si possono rintracciare alcuni parametri in ambito percettivo e culturale che possono migliorare concretamente l’esperienza di comunicazione, ancorando il colore a principi condivisi e non al gusto o alla sensibilità individuale.”
Per spiegare il concetto Falcinelli ha presentato la teoria di base del colore (additiva e sottrattiva) mostranso i 7 tipi diversi di contrasto cromatico, riprendendo concetti espressi da Albers ed Itten, ha rimarcato che il colore isolato non esiste, esiste solo in funzione di relazioni con altri colori.

1-contrasto-colori-puri
2-contrasto-chiaro-scuro

3-contrasto-caldo-freddo

4-contrasto-complementari

5-contrasto-successione

6-contrasto-qualita

7-contrasto-quantita

Per questo i colori si scelgono sempre, come minimo in coppia.
Dovendo considerare l’aspetto percettivo nella scelta cromatica, non possiamo di certo tralasciare 2 punti fondamentali:

  • l’aspetto tecnologico di fruizione sui dispositivi o media oggi in circolazionee
  • Il fattore umano, 1 persona su 10 ha problemi alla vista (daltonismo, etc…)

Proprio per questo lo scarto di luminosità tra sfondo e figura dovrebbe essere di almeno il 20%.
Purtroppo troppi progettisti tralasciano questi fattori mantenendo il focus esclusivamente sull’estetica percepita attraverso il loro fantastico monitor calibrato.

Un esempio proposto durante il workshop
Un esempio proposto durante il workshop

La scelta del colore dipende sempre dalla tecnologia che vogliamo usare.

Giorno 2

La giornata della conferenza ha visto protagonisti relatori di caratura internazionale con interventi di alto livello e profondità concettuale come Dan Klyn (Co-fondatore di The Understanding Group), Andrew Hinton (Information Architect presso TUG e autore del libro “Undertanding Context”) e Luciano Floridi (Director of Research at the Oxford Internet Institute).
Non da meno il talk di Luisa Carrada “Scrivere per farsi ascoltare”. Premettendo che leggere non è naturale ma è un’operazione complicata con un alto carico cognitivo, Luisa ha confermato che scrivere in rete con un linguaggio fresco e naturale ha pochissimo a che fare con l’improvvisazione e l’immediatezza del parlato e moltissimo con il rigore della costruzione e della progettazione.
Per questo ha sottolineato come sia necessario abbattere le distanze tra scrittore e lettore.
Mi vien da pensare come “lo scrivere di cose” del Verga sia lo stile adatto al web dove è necessario abbattere le distanze tra scrittore e lettore. Questo utilizzando regole come la #sintassipiana, l’#incipitforte, le #parolevivide e le #struttureparallele

Per approfondire le slide sono disponibili sul canale slideshare di Architecta.

Durante il summit è emerso come ascolto e linguaggio devono essere strumenti chiave per la progettazione con/per le persone, solo la più grande forma di collaborazione.
Se non comprendiamo i loro bisogni non potremo mai esprimerci per assecondare le loro esigenze.

Alla prossima, in attesa del X IAsummit che si svolgerà a Roma.

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